ÜQuesta settimana si deciderà ogni sorta di salto politico sull’esito della grave crisi del governo a Roma e sul destino politico del premier Giuseppe Conte. Ufficialmente, questo tribunale in Italia è conosciuto come il “Gruppo Misto”: un “comitato misto” di due camere del parlamento i cui delegati e senatori sono esentati dalle loro commissioni parlamentari o partiti di loro scelta, o hanno già aderito.
Matthias Rup
Corrispondente politico per Roma, Italia, Vaticano, Albania e Malta.
Di solito i gruppi misti raggiungono una bella dimensione alla fine della legislatura. Attualmente la commissione mista nella camera grande del parlamento ha 50 dei 630 delegati, mentre la camera più piccola ha 49 dei 320 senatori; Gli attuali sei “Senatori della Cooperativa” sono nominati dal Presidente a vita e sono membri di una commissione mista. Alla Camera dei rappresentanti, la coalizione ha attualmente l’8% dei voti, contro il 15% al Senato. Le ultime elezioni in Italia si sono tenute nel marzo 2018 e le prossime elezioni regolari sono previste per la primavera del 2023.
Regola senza accordo di coalizione
Da gruppi misti, alcuni votano invariabilmente con il governo, altri con voti di opposizione credibili, e alcuni votano in un modo e poi nell’altro. In una combinazione di opposizione e complessità, ha voti decisivi se un primo ministro perde di nuovo la maggioranza nella sua coalizione. Da parte sua, c’è molto da offrire al capo del governo: un posto nel gabinetto o in un ministero che è diventato vacante o si sta creando.
Fa parte della politica quotidiana a Roma, nonostante il dare e avere tra parlamento e governo e l’arrivo di mutevoli alleanze. I partner governativi in Italia – a differenza della Germania – non concludono accordi formali di coalizione per una legislatura completa, ma generalmente accettano solo i punti chiave della cooperazione. L’attuale coalizione, guidata dal professore di diritto apartitico Giuseppe Conte, è il 66 ° governo della Repubblica.
Ma il frequente cambio di governo a Roma non è stato segno di instabilità strutturale nella democrazia italiana, che, contrariamente a quanto si dice spesso: gli italiani hanno eletto un nuovo parlamento 18 volte dalla fine della seconda guerra mondiale, e 19 elezioni politiche nella Repubblica Federale nello stesso periodo.
“Responsabilità” è meglio di “disabilità”
L’ultima crisi di governo a Roma è stata innescata dal ritiro del partito di minoranza liberale di sinistra dell’ex primo ministro Matteo Renzi, l’Alleanza Viva Italia. Il partito di Renzi, fondato nel settembre 2019 come spin-off dei socialdemocratici, ha vinto il primo tre per cento nelle ultime elezioni, ma ha 30 seggi alla Camera dei rappresentanti e 18 seggi al Senato. Senza Italy Viva, il premier Conte non avrebbe la propria maggioranza, ma lunedì e martedì vorrebbe tenere un voto di fiducia alla Camera e al Senato. Per questo ha bisogno dei voti dell’ex opposizione e dei parlamentari indecisi del “Gruppo Misto”.
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